sabato 2 giugno 2012

La VIT - Video Intervention Therapy

La Video Intervention Therapy (V.I.T.) elaborata dal Prof. George Downing studia i processi che regolano l'interazione tra il bambino e i caregivers, integrando la Teoria dell'Infant Research, la Teoria dell'Attaccamento e le Neuroscienze, facendo particolare riferimento all'aspetto corporeo.

Lo strumento dell'interazione videoripresa è caratteristica sia della ricerca che dell'intervento terapeutico proposto dalla VIT.

La VIT osserva e analizza  l' interazione madre-bambino ricercando gli schemi interattivi ricorrenti e il modo in cui i due partners organizzano il proprio corpo nel campo intersoggettivo, influenzandosi l’uno con l’altro sia nel processo di autoregolazione che in quello di regolazione interattiva.

L’analisi microanalitica dell'interazione, fotogramma per  fotogramma, consente di osservare la danza relazionale che si sviluppa, individuando oltre ai patterns dominanti e ricorrenti, quelli più deboli ma disponibili e quindi implementabili; inoltre, essa stimola, nel caregiver che si auto-osserva, con la supervisione del terapeuta, riflessioni profonde su se stesso e la sua storia; consente il contatto riflessivo con le proprie emozioni e sentimenti, e lo sviluppo di migliori competenze autoregolative e relazionali .

Nell'interazione, caregiver e bambino, costruiscono insieme l’architettura di una diade unica e irripetibile e modellano  la capacità regolatoria individuale e sistemica.
Per D. Bürgin (2008) la matrice  dell’esperienza interiore è intersoggettiva, poiché è nell’interazione con un altro essere umano, nella reciproca comprensione e sintonizzazione con i suoi scopi, le sue intenzioni, le emozioni espresse, i ritmi d’azione che  apprendiamo il processo di regolazione degli stati emotivi.
Le interazioni costruiscono rappresentazioni intrapsichiche, conoscenza procedurale, identificazioni, convinzioni (implicite o esplicite) e modellano il nostro sistema neuropsicologico e gli schemi affettivo-motori. Nella dimensione intersoggettiva, l'esperienza individuale viene condivisa anche attraverso canali potentemente biologici, come i neuroni specchio (Gallese, 2003).

L'approccio terapeutico si è sviluppato inizialmente per essere rivolto ai disturbi dello sviluppo, per poi trovare notevole efficacia anche negli interventi rivolti alle coppie, e in tutti gli ambiti in cui la relazione è l'oggetto dell'intervento. Naturalmente, i presupposti teorici della VIT e la loro traduzione operativa nelle sue precise procedure operative, riesce ad arricchire qualunque altra tecnica clinica.

Nell'ambito della clinica rivolta ai disturbi manifestati dai bambini l'oggetto dell'intervento è il sistema "cargiver-bambino" e le modalità con cui costruiscono e mantengono la relazione. L'intervento della VIT è dunque una "cura della relazione" e il trattamento è indirizzato al caregiver per aiutarlo a costruire ed utilizzare le competenze che gli permetteranno di costruire una relazione sensibile, con il bambino; la convinzione di fondo è che spesso i disturbi sono la manifestazioni di conflitti irrisolti nel cargiver, nel corso della propria storia evolutiva, nella relazione con i propri  genitore o nella capacità di fronteggiare stress della vita attuali.

Il "paziente" è il rapporto bambino-genitore.

L'intervento è stato sperimentato con efficacia con famiglie socialmente svantaggiate e traumatizzate, maltrattanti e/o violente, con madri depresse, psicotiche, tossicodipendenti, ecc., che con difficoltà riescono a ricevere un intervento prolungato; un punto di forza della VIT è l'estrema attenzione al rispetto dei  valori  culturali individuali e la capacità di evocare le risorse personali del caregiver, oltre all'efficacia dell'intervento nel produrre, in breve tempo, grandi cambiamenti che tendono a mantenersi stabili .

L'evidenza della ricerca indica l'efficacia dell'intervento nell'aumentare la protezione della relazione d'attaccamento, il cambiamento persistente nei Modelli Operativi Interni (MOI) del caregiver, la crescita dell'empatia materna e le interazioni positive col bambino.
Le ricerche sull'intervento mostrano una riduzione dei comportamenti evitanti, resistenti e della rabbia espressa.

La terapia si esplica in incontri settimanali che coinvolgono uno o entrambi i genitori, assieme ai quali viene analizzato una breve sequenza di uno scambio relazionale videoregistrato precedentemente, e in modo autonomo, presso il domicilio familiare.